Come la presbiopia, ma colpisce le orecchie: la presbiacusia è la naturale e graduale perdita uditiva che, purtroppo, è innescata dal processo di invecchiamento. È il tipo di perdita uditiva più comune ed è graduale ma non reversibile. Colpisce gran parte delle persone: 1 persona su 3 dai 65 anni in su, 1 su 2 dai 70 anni. Di cosa si tratta?
Per definizione, il disturbo noto come presbiacusia è una diminuzione graduale ma definitiva della capacità uditiva e avviene per cause naturali in larga parte delle persone con lo scorrere del tempo.
Il processo naturale collegato all’invecchiamento provoca un danneggiamento alle cellule ciliate dell’orecchio interno o delle vie nervose. Cellule che non si rigenerano e non vengono rimpiazzate da altre e che, quindi, una volta danneggiate non trasmettono più le vibrazioni sonore. Nella maggior parte dei casi, la presbiacusia interessa entrambe le orecchie e comincia lievemente, quasi senza sintomi. Proprio per questo risulta particolarmente subdola perché non ci si accorge che è in atto un percorso degenerativo.
In effetti dobbiamo fare i conti con la verità: il processo di invecchiamento comincia a 35-40 anni ed è proprio qui che l’udito può cominciare a peggiorare e continuare ad aggravarsi col tempo, solo che i primi sintomi tangibili compaiono verso i 50 anni e peggiorano sempre di più a 60-65-70 anni.
Proprio per questo sarebbe importante fare controlli periodici, esattamente come si fa per la vista, anche per l’udito ed è fondamentale non trascurare anche una lievissima sordità dato che il peggioramento progressivo della condizione può mettere a dura prova la qualità della vita. Qui puoi leggere come si sentono le persone che non sentono bene.
Se vuoi fare subito un test di autovalutazione, clicca qui: Test udito: a quale età va fatto un controllo audiometrico.
Dei sintomi dell’ipoacusia abbiamo parlato qui in modo esauriente:
In questi articoli i abbiamo affrontato il tema delle terapie per l’ipoacusia in modo approfondito:
La terapia per correggere i deficit dell’udito è strettamente legata alle sue cause: per quanto riguarda l’ipoacusia neurosensoriale l’unica strada percorribile è quella dell’apparecchio acustico.
L’apparecchio acustico oggi non deve più essere considerato una soluzione a un handicap come accadeva in passato, ma deve essere classificato a pieno titolo come una tecnologia evoluta che mira al benessere delle persone. Sentire bene è importante tanto quanto vedere bene e oggi nessuno si sognerebbe di pensare che chi porta gli occhiali abbia un handicap visivo.
Intercettare una ipoacusia in fase precoce e iniziare da subito a correggerla riduce il rischio di perdita della memoria uditiva. Di cosa stiamo parlando? Del fatto che i suoni che non vengono percepiti vengono “eliminati” dalla memoria finendo per essere dimenticati. Quando si inserisce l’apparecchio e si torna a sentire quegli stessi suoni, il cervello non li riconoscerà. Ecco perché è necessario fare un controllo e intervenire subito con la correzione.
Con il passare del tempo, dato che l'ipoacusia continua ad aggravarsi, ci si accorge che i toni alti non sono gli unici a dare problemi. Si nota infatti che la presbiacusia pregiudica anche altre frequenze e diventa più difficile localizzare la provenienza di un suono o di un rumore.
Possono anche manifestarsi acufeni, capogiri e perfino problemi di equilibrio.
Nei centri per l'udito Dimensione Udire hai l'opportunità di fare un controllo gratuito: troverai audioprotesisti abilitati a produrre un audiogramma, cioè un grafico preciso della tua capacità uditiva, elaborato sulla base di test specifici che si eseguono in pochi minuti. Trovi ancora più informazioni qui: Centri per l’udito, come scegliere il migliore per te.
La corretta informazione è sempre la migliore alleata, soprattutto quando si tratta di temi riguardanti la salute. Per questo, visto che da oltre 30 anni ci occupiamo di far sentire meglio le persone attraverso gli apparecchi acustici, abbiamo scritto una guida alla cura e la tutela della salute dell’orecchio.
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