Perché a un certo punto non si sente più bene? Gran parte delle persone dopo i 60 anni ha a che fare con l’ipoacusia neurosensoriale ma pochi sanno che questo cammino inizia almeno dieci anni prima. A 50 anni succede qualcosa.
Cos’è l’ipoacusia sensoriale e quali sono i sintomi
Ci sono varie forme di ipoacusia, cioè di perdita uditiva, classificate a seconda del tipo di problema: alcune sono reversibili, altre no. L’ipoacusia neurosensoriale è una tipologia.
DEFINIZIONE: si parla di ipoacusia neurosensoriale o percettiva quando è dovuta a problemi alle strutture dell’orecchio interno, interessa le cellule ciliate che smettono di trasmettere i suoni o interessa il nervo acustico il quale non è più in grado di trasmettere al cervello gli impulsi nervosi in modo efficiente.
Per quanto riguarda la sintomatologia, l’ipoacusia neurosensoriale è particolarmente subdola, perché si insinua lentamente e gradualmente. È impercettibile fino al giorno in cui ci si rende conto di alzare fuori modo il volume della tv, non comprendere le parole dei bambini o di non sentire le voci acute femminili e spesso sono gli altri a farcelo notare, i familiari o i colleghi di lavoro. Ad aggravare il quadro generale, questo percorso degenerativo va avanti anni e non è reversibile.
Un’altra caratteristica peculiare è che mentre una perdita trasmissiva può riguardare un solo orecchio, una ipoaucusia neurosensoriale è solitamente bilaterale quindi colpisce entrambe le orecchie.
Ipoacusia neurosensoriale: chi colpisce
Questo specifico tipo di perdita uditiva è tipica dell’avanzare dell’età e colpisce prevalentemente le persone non più giovani, tuttavia esistono casi in cui si presenta in persone giovani solitamente per colpa di patologie, di esposizioni a rumori (ad esempio in ambienti lavorativi) o di problemi congeniti.
Gli esami da fare per individuare precocemente la perdita uditiva
Gli esami più frequenti sono:
- Esame audiometrico tonale, che consiste nel far udire dei suoni attraverso le cuffie;
- Esame audiometrico vocale: si inviano in cuffia delle liste di semplici parole che il paziente deve ripetere;
- Esame dell’orecchio interno.
A chi rivolgersi
Le figure professionali che sono abilitate a individuare una perdita uditiva e correggerla sono l’otorino, l’audiologo, l’audiometrista e l’audioprotesista.
Il ruolo dei centri per l’udito
Nei centri per l’udito Dimensione Udire puoi prenotare il controllo gratuito. Si tratta di centri con oltre 30 anni di esperienza e in grado di individuare perdite precoci e programmare un percorso riabilitativo basato sul dialogo tra paziente e audioprotesista.
Correzione dell’ipoacusia neurosensoriale
Le ipoacusie neurosensoriali legate all’età generalmente non sono reversibili. Però individuarle precocemente e correggerle nel più breve tempo possibile aiuta a ridurre i tempi di riabilitazione. Il ricorso all’apparecchio acustico prima dell’età considerata “avanzata” non deve più essere un tabù. La tecnologia ha fatto passi da gigante e gli apparecchi acustici oggi sono molto più discreti e impercettibili.
La perdita dell’udito legata all’invecchiamento è progressiva e inizia molto prima dei 60 anni, per questo è consigliato fare controlli audiometrici regolari a partire dai 50 anni. Anche per l’udito la “diagnosi precoce” è importante per individuare il problema ed evitare che peggiori. Con il tempo infatti si perde la memoria uditiva cioè la capacità di percepire proprio i suoni. In parole più semplici e concrete, il cervello tende a dimenticare – eliminando dalla sua memoria – i suoni che non vengono più percepiti. Anche se dovessero tornare ad essere percepiti con un apparecchio acustico, non verrebbero più riconosciuti dal cervello.
Il prossimo passo è scaricare questa guida che contiene capitoli dedicati all’ipoacusia neurosensoriale e spiega quali sono i passi da fare. Così sarai consapevole per te stesso o per un tuo familiare sul percorso da fare. Clicca qui sotto per ricevere gratis la tua copia direttamente sull’e-mail.
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