Si parla molto di una nuova cura per gli acufeni che permetterebbe di liberarsi di quei ronzii o fischi nelle orecchie che risultano non solo fastidiosi ma, per alcune persone che ne soffrono in modo cronico, addirittura invalidanti.
L’acufene, disturbo che si manifesta con una sintomatologia molto soggettiva e con differenti gravità, è per molti aspetti ancora avvolto dal mistero. Infatti, le difficoltà nello studio sono elevatissime poiché si tratta di un rumore “fantasma”, non reale, che quindi non è possibile intercettare e collocare in una precisa area dell’orecchio o del cervello. Proprio per questo non si sa esattamente “da dove viene” e come “fermarlo”.
Si è scoperto che i buoni stili di vita (più sport, niente fumo, pressione regolare) possono avere effetti benefici; in alcuni casi è risultata efficace la terapia psicologica; attualmente risulta efficace la correzione uditiva attraverso l’apparecchio acustico il quale, correggendo e amplificando i suoni reali, contribuisce a mascherare il fischio. In alcuni casi è temporaneo, in altri purtroppo tortura le persone che ne soffrono al punto di disturbare il loro sonno e tutte le attività quotidiane. Leggi qui una panoramica sull'acufene dai sintomi alle soluzioni.
Ora si parla molto di una “nuova cura per l’acufene”, vediamo di cosa si tratta.
È uscita su molte riviste scientifiche, tra cui Focus, la notizia della sperimentazione – che sta avvenendo oltreoceano – di una cura per combattere questi "rumori fantasma" su un ampio campione di persone sofferenti di acufene.
Questa terapia prevede la stimolazione elettrica della lingua in modo tale da produrre anche un suono: i risultati sono stati pubblicati nell’ottobre scorso su Science Translational Medicine e in Italia ne ha dato notizia anche la rivista divulgativa Focus.
La stimolazione elettrica a carico dei nervi sarebbe un modo per “distrarre” il cervello. Alcuni dei pazienti del gruppo di ricerca hanno tratto beneficio da una serie di sedute durate un intero anno e sono riusciti ad attenuare la sensazione di ronzio durante il ciclo di trattamento.
Allo stato attuale questa terapia è ancora in fase di sperimentazione negli Stati Uniti, siamo dunque ancora in fase di ricerca e non sono note le tempistiche entro le quali sarà possibile accedere a questa nuova cura, sempre se sarà efficace e validata da sufficienti prove scientifiche.
Ciò che è importante è che tu sappia che l’acufene colpisce tra il 10 e il 15 % della popolazione e che sebbene non esista ad oggi una correlazione assoluta tra ipoacusia e acufene, un ulteriore studio ha rilevato che ben il 40% delle persone che soffrono di fischi alle orecchie presentano anche una perdita uditiva.
Se appartieni a questo 40%, è possibile per te trovare una soluzione audioprotesica per correggere la perdita e migliorare il benessere. Vuoi sapere se hai una perdita uditiva? Fai questo test dell'udito online, ma se stai cercando certezze prenota subito un controllo gratuito in un centro Dimensione Udire.
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