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4 maggio 2021 | 3 MIN.

Ipoacusie da rumore: quando e come si verificano

L’ipoacusia da rumore è una condizione di perdita uditiva connessa a un trauma. Se ne parla moltissimo nel settore della sicurezza sul lavoro ma la verità è che il rumore non è presente soltanto nelle fabbriche o nei cantieri. Viviamo immersi nel rumore anche se spesso non ci facciamo caso perché ci accompagna in tutte le attività quotidiane: anche questa esposizione che normalmente trascuriamo può minacciare la buona salute delle nostre orecchie. Approfondiamo meglio il tema dei traumi uditivi legati al rumore.

Definizione ipoacusia da rumore

L’ipoacusia da rumore è una perdita uditiva causata da traumi che le cellule e gli organi dell’orecchio subiscono a causa dell’esposizione al rumore. Può verificarsi in seguito a rumori fortissimi e improvvisi come un’esplosione o uno sparo, ma anche in seguito all’esposizione duratura e costante a rumori più sopportabili come avviene ad esempio sui luoghi di lavoro, ma non solo.

L’Organizzazione mondiale della sanità stimava nel 2016 la presenza in tutto il mondo di circa 360 milioni di persone che convivono con una riduzione dell’udito da moderata a grave dovuta a cause diverse, quali esposizione al rumore, difetti genetici, complicanze alla nascita, malattie infettive, otiti croniche, uso di farmaci ototossici e conseguenze dell’invecchiamento. Stimava inoltre che circa la metà di tutti questi casi (quindi 180 milioni di persone) di perdita dell’udito siano dovuti a fattori evitabili, tra cui il rumore.

Ipoacusia da rumore, malattia professionale… ma attenzione al tempo libero!

Le perdite uditive non sempre si recuperano, perciò gli alti livelli di rumore rappresentano uno dei principali rischi nell’ambiente di lavoro praticamente in tutti i Paesi. Nelle statistiche assicurative dell’Inail la voce di malattia per effetti del rumore sull’orecchio interno - ipoacusia da rumore, trauma acustico - è una delle patologie professionali più frequentemente denunciate, tuttavia con un trend in diminuzione (si passa dai 5.354 casi denunciati nel 2011 a 4.753 casi denunciati nel 2016).

Proprio per i danni irreparabili che il rumore può produrre, l’ipoacusia è inserita tra le malattie professionali in alcuni settori lavorativi e la legge 81/2008, testo unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, stabilisce che il datore di lavoro è tenuto alla prevenzione.

Quali sono i lavoratori più esposti al rischio:

  • Chi lavora nei cantieri
  • Metalmeccanici
  • Chi lavora nelle miniere o in impianti di estrazione
  • Falegnami e persone che utilizzano utensili

Sul lavoro vige l’obbligo di indossare protezioni, ma nel tempo libero cosa succede?

Giardinaggio e lavori di faidate possono esporci a dosi nocive di decibel dalle quali, purtroppo, non siamo abituati a difenderci.

Nella valutazione del rischio legato ai traumi da rumore non concorre solo il rumore di per sé, ma anche il tempo di esposizione nell’arco della giornata e nell’arco della settimana, del mese, dell’anno e così via. Se dal lunedì al venerdì lavoriamo in un ambiente rumoroso e nel fine settimana ci dedichiamo al giardinaggio, alla falegnameria, alla caccia o facciamo un giro in moto, continuiamo a bombardare le orecchie di rumori forti.

Quando si verificano cali dell’udito dovuti al rumore

L’effetto del bombardamento continuo di decibel sul sistema uditivo può tradursi nella comparsa di ipoacusie da rumore, a uno o entrambe le orecchie, che sono in diretta relazione col livello sonoro e la durata dell’esposizione. Attenzione, questo non significa che tutte le persone esposte al rumore diventeranno, con il tempo, sorde ma è provato invece che alcuni soggetti sensibili (per caratteristiche fisiche, predisposizioni, presenza di altre malattie ed età anagrafica), una volta superati determinati limiti di esposizione, corrono un rischio di subire un danno irreversibile all’apparato uditivo.

Ciò può avvenire sia in presenza di esposizioni protratte nel tempo che in presenza di un unico evento particolarmente violento, come un’esplosione.

Infine, va precisato che l’età del soggetto gioca un ruolo importante in quanto il fisico dopo i 40 anni inizia quel processo naturale di invecchiamento che può sovrapporsi ai traumi causati dal rumore determinando un più repentino degrado dell’udito. 

Come capire se hai un’ipoacusia da rumore? I sintomi

I sintomi precoci di un’ipoacusia da rumore possono avere nulla a che vedere con la percezione sonora. In ordine progressivo si possono presentare:

  • Malessere e mal di testa;
  • Acufeni cioè ronzii o fischi e alterazioni (deficit uditivi) non percepiti dal soggetto ma rilevabili solo da un esame audiometrico;
  • Perdite uditive che il soggetto inizia a percepire (alzare il volume della musica o della tv, chiedere alle persone di ripetere quello che dicono, provare fastidio e confusione nei luoghi rumorosi come ristoranti o locali);
  • Perdita uditiva conclamata con difficoltà a comprendere i dialoghi e ad avere una vita sociale normale.

Come curare i traumi causati dal rumore

I danni provocati da una stimolazione sonora continua e intensa (sul lavoro ma anche attività settimanali come ad esempio giardinaggio o faidate) possono avere conseguenze, oltre che a carico dell’udito, anche sull’apparato cardiocircolatorio, neuropsichico e gastrointestinale. Per evitare tutto questo è, in primo luogo, importante proteggere le orecchie in tutti i contesti rumorosi con adeguati otoprotettori. 

Se la perdita uditiva si è già verificata, la prima cosa da fare è misurarla, attraverso un test audiometrico e in seguito valutare le soluzioni possibili.

Ora, per iniziare subito a prenderti cura delle tue orecchie in modo consapevole, scarica la guida alla salute dell’orecchio. Clicca qui sotto e ricevi gratuitamente il pdf da leggere quando hai tempo.

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Scritto da Nicola Bellucco

Responsabile formazione Centri Audioprotesici, Relatore CRAI Academy. Da oltre 10 anni mi occupo della formazione tecnica e tecnologica degli audioprotesisti di domani.

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