Gli acufeni sono rumori percepiti all’interno dell’orecchio o della testa che non sono riscontrabili all’esterno. Le persone che avvertono questi suoni li descrivono in modo vario: ronzii, tintinii, fischi, fruscii, pulsazioni, soffi, sibili e possono essere intermittenti o continui, deboli o forti. Rispetto a tutte queste varianti, dedichiamo un particolare spazio all’acufene pulsante.
È particolarmente importante affrontare correttamente l’argomento acufene perché è un disturbo frequente e da non trascurare. Erroneamente si pensa che non ci siano soluzioni, invece se trascurato può peggiorare e causare ulteriori disagi e disturbi provocando mal di testa ricorrenti, attacchi d’ansia, disturbi del sonno e della concentrazione.
In parole più crude, se l’acufene non viene correttamente trattato può avere conseguenze serie in tutte le attività quotidiane.
Qui trovi un approfondimento molto vasto sul tema acufene, dai sintomi alle soluzioni percorribili.
Cos’è l’acufene pulsante
Chi soffre di questo disturbo lo percepisce come la sensazione di sentire ritmicamente il proprio battito cardiaco. Esistono diverse possibili cause dell’acufene e in questo caso specifico potrebbe trattarsi di un problema circolatorio oppure di un disturbo dell’orecchio.
Nel caso sia di origine cardiocircolatoria, la pulsazione percepita sarebbe proprio quella della pulsazione cardiaca trasmessa attraverso le arterie che passano vicino all’apparato uditivo: lo specialista potrebbe verificare se ci sono alterazioni del flusso o della pressione arteriosa con esami specifici che comprendono anche ecografia e Tac. Stress e condizioni fisiche o psicologiche che determinano l’alterazione dei flussi sanguigni arteriosi e venosi possono aumentare anche il rumore percepito.
Tuttavia, il sintomo del ronzio nell’orecchio potrebbe essere associato a una perdita uditiva LINK. Le ricerche hanno dimostrato come in circa il 40% dei pazienti con sintomi, oltre all’acufene si riscontra anche un calo dell’udito. Il consiglio quindi è indagare anche su questo fronte per non rassegnarsi a convivere con un “rumore cronico”. Anche perché, se il sintomo viene trascurato può peggiorare e portare a problemi maggiori come disturbi del sonno e della concentrazione con effetti dirompenti sulle attività quotidiane, anche lavorative scatenando ulteriormente ansia e stress in un circolo vizioso che aggrava anche il disturbo.
Esistono inoltre forme di acufene associate ai disturbi uditivi dell’età: in tutte le persone, uomini e donne, dopo i 50 anni si assiste a un processo d’invecchiamento che può interessare anche l’apparato uditivo. L’acufene in questo caso può essere una “spia” della necessità di ricorrere a un controllo dell’udito.
Riassumendo, tra le cause dell’acufene pulsante possiamo elencare:
- Alterazioni cardiocircolatorie o patologie
- Esposizione a suoni e rumori a volumi elevati nel tempo libero o nell’ambiente di lavoro
- Stress o condizioni psicofisiche che alterano i flussi sanguigni
- Perdite uditive, ipoacusia trasmissiva o neurosensoriale
- Processo d’invecchiamento
Terapia acufene
A seconda delle cause si individuerà la giusta terapia. Sulla base degli accertamenti condotti, se l’origine dell’acufene ha a che fare con l’apparato cardiocircolatorio si cureranno le cause e il sintomo molto probabilmente sparirà.
Se il rumore però è legato al malfunzionamento dell’apparato uditivo, si dovrà cercare una diversa soluzione. In molti casi l’origine dell’acufene rimane un punto interrogativo ma è provato che ci sono delle soluzioni che contribuiscono al benessere dell’apparato uditivo e ad alleviare quel “rumore nell’orecchio”, tra le quali:
- Adottare corretti e sani stili di vita
- Terapia psicologica per il controllo dello stress
- Riduzione del consumo di caffè, alcolici e corretta alimentazione
- Utilizzo di apparecchi acustici in presenza di una perdita uditiva
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