Per ipoacusia bilaterale si intende un calo uditivo che interessa entrambe le orecchie. Si manifesta come una ridotta capacità di sentire i suoni, i rumori e le voci e può presentarsi per diverse cause, alcune delle quali naturali. La terapia per l’ipoacusia varia a seconda di queste cause. Vediamole in modo dettagliato.
Cominciamo facendo un po’ di chiarezza sulla terminologia: ipoacusia significa “sentire meno”, non significa “essere sordi” nell’accezione popolare del termine. Si tratta quindi di un calo della percezione uditiva che colpisce per vari motivi, si potrebbe parlare di una “parziale” sordità. Per essere precisi, nella terminologia medica si parla di sordità come di una disfunzione dell’apparato uditivo che non è per forza completa. La sordità totale si definisce infatti anacusia e solitamente è presente fin dalla nascita o si presenta a causa di malattie o traumi.
In una delle sue forme più frequenti, l’ipoacusia bilaterale si presenta con l’avanzare dell’età (dopo i 50 anni) ma questo purtroppo non significa che le persone più giovani ne siano esenti. Tutto dipende dalle cause.
Le cause dell’ipoacusia si possono divedere in due macroaree: “meccaniche” per la presenza di qualcosa di anomalo nell’orecchio, o neurosensoriali cioè dovute al degrado dell’apparato uditivo. In sostanza, ci sono principalmente due forme di calo uditivo bilaterale:
Come si diagnostica una perdita uditiva e come si cura l'ipoacusia?
Il primo passo da fare è capire se hai effettivamente un calo dell’udito. La via maestra è sempre il controllo professionale, ma puoi iniziare a farti un’idea anche con questo test online per l'udito.
Tra le figure professionali a cui poi rivolgerti ci sono l’otorino, l’audiologo e l’audiometrista. Fortunatamente nei centri Dimensione Udire hai la possibilità di fare sempre il controllo audiometrico gratuitamente.
Una volta capita la gravità e l’origine dell’ipoacusia con i dovuti accertamenti, potrai passare a valutare i trattamenti. Come anticipato, la cura dell'ipoacusia dipende dalle cause.
Vorrei dedicare un’ultima precisazione all’ipoacusia neurosensoriale bilaterale dovuta all’età perché questa costituisce la forma più frequente di perdita uditiva.
È importante sapere che dopo i 50 anni l’apparato uditivo risente, come il resto del corpo, delle conseguenze dell’invecchiamento che non risparmiano le capacità uditive. Come per la vista si può riscontrare la presbiopia con una certa difficoltà nel vedere da vicino, anche per l’udito si parla di “presbiacusia” in presenza di un deficit uditivo dovuto al trascorrere dell’età.
Purtroppo, in molti casi le diminuzioni dell'udito avvengono lentamente, quindi le persone non si accorgono che il loro udito si è ridotto. Il suggerimento è di sottoporsi a controlli audiometrici periodici dopo i 50 anni anche se si è in buona salute per garantire un’eventuale diagnosi precoce. Anche nel campo audiometrico infatti, trattare subito nel modo giusto una perdita uditiva permette di prevenire percorsi ben più complessi.
Per approfondire i temi riguardanti la salute dell’orecchio abbiamo creato una guida che tratta tutti gli argomenti riguardanti la perdita uditiva, con esempi quotidiani e soluzioni per il recupero. Clicca qui sotto per ricevere gratis il pdf da leggere quando vuoi.