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18 novembre 2021 | 3 MIN.

Apparecchi acustici o amplificatori acustici: analogie e differenze

“Non sento niente, aspetta che alzo il volume!”
Quante volte abbiamo avuto questa reazione, naturale, che capita a tutti se non sentono bene una conversazione o devono rispondere al telefono in un luogo molto affollato. Per questo l’amplificatore acustico può sembrare una soluzione intelligente se ci si trova a sentire poco. In realtà ogni dispositivo elettronico che mettiamo nelle orecchie dovemmo conoscerlo un po’ meglio per avere cura di non danneggiare il nostro udito.

Con la larghissima diffusione dei prodotti elettronici e delle tecnologie per la comunicazione si sono diffusi anche gli amplificatori acustici, guardati con interesse soprattutto per i loro costi: poche centinaia di euro. Una bella tentazione, se dall’altra parte gli apparecchi acustici ne costano migliaia. Ma ovviamente, una ragione c’è. Anzi, ce n’è più di una.

Dispositivi per l’udito: la terminologia corretta

Proprio per l’introduzione sul mercato di varie tipologie di dispositivi, per le persone non esperte è difficile orientarsi nelle scelte d’acquisto. Visto che si tratta di salute, della salute dell’orecchio, è particolarmente fare scelte consapevoli.

Nel linguaggio comune si utilizzano auricolari, amplificatori e apparecchi acustici come sinonimi, ma non lo sono nel modo più assoluto.

Auricolari: sono le cuffiette che si infilano nell’orecchio; per estensione, si intendono gli auricolari Bluetooth o con il filo che si utilizzano per sentire l’audio della tv, dello smartphone, del pc, eccetera. Qui abbiamo parlato del corretto utilizzo degli auricolari per tutelare la salute dell’orecchio. (LINK)

Amplificatori dell’udito: sono dispositivi elettronici che amplificano ogni suono, con la possibilità di alzare e abbassare il volume di tutte le frequenze. Somigliano esteticamente agli apparecchi che si usavano una ventina d’anni fa e per questo degli occhi inesperti possono scambiarli per apparecchi.

Apparecchi acustici: sono dispositivi medici altamente tecnologici. Vanno prescritti dal medico dopo visita e test audiometrici, e vanno regolati da un audioprotesista laureato e abilitato alla professione, perché ogni orecchio e ogni ipoacusia vanno affrontati in modo personalizzato. Qui un approfondimento completo sugli apparecchi acustici.

 

Quali sono le differenze tra amplificatore e apparecchio acustico

Amplificatori e apparecchi acustici non appartengono allo stesso pianeta, né sul prezzo né sulla tecnologia. Per cominciare, l’apparecchio acustico è un dispositivo medico e viene prescritto. Per questo è anche agevolato dal sistema sanitario nazionale.

Qualcuno potrebbe farsi l’idea che utilizzare un amplificatore sia più semplice perché non occorre attendere una visita, non occorre prescrizione medica e complessivamente si spende meno. Tuttavia, questo approccio è piuttosto incompleto: quando si parla di salute non si scherza, anche perché gli organi uditivi sono molto delicati.

1. Prezzi: amplificatori vs apparecchi

Si trovano amplificatori da 50 ai 300 euro, in vendita in farmacia e anche su e-commerce.

L’apparecchio acustico normalmente parte da 1.500 euro; il prezzo netto va in base alle agevolazioni previste dal sistema sanitario nazionale che rimborsa una parte o tutto il costo.

2. Tecnologia: l’apparecchio acustico è un gioiello di tecnologia

La differenza più sostanziale tra amplificatori e apparecchi è la tecnologia.

L’amplificatore acustico amplifica tutte le frequenze e non può essere adattato in maniera precisa e puntuale alla perdita uditiva. È un amplificatore di suoni lineare che si regola sul volume: più alto o più basso.

Gli amplificatori più tecnologici integrano una app che funziona come un equalizzatore per alcune bande o frequenze, mentre gli apparecchi acustici sono dotati di un software di fitting che consente una precisa regolazione sulle reali esigenze della persona e migliora l’esperienza d’ascolto.

3. Regolazione, settaggio e supporto personalizzato al percorso riabilitativo

L’apparecchio acustico va regolato da un audioprotesista, un professionista laureato che mette a frutto anni di studi e competenze. Attraverso il software di fitting, l’audioprotesista fa delle regolazioni precise in base alla perdita uditiva.

L’audioprotesista segue le persone ipoacusiche per tutto il tempo necessario a trovare il giusto comfort uditivo; c’è tutto un complesso di esami che vanno dall’audiometria tonale alla vocale, test con rumori di sottofondo e, poi, una fase di adattamento. In molti casi questo professionista diventa una figura essenziale per la riabilitazione acustica, aiutando a recuperare suoni che la memoria uditiva aveva cancellato.

Nel prezzo dell’apparecchio acustico è già compreso tutto questo supporto che può durare fino a cinque anni o comunque per tutto il ciclo di vita dell’apparecchio.

Con l’amplificatore sonoro invece non hai l’assistenza di nessuno.

4. Tempi di utilizzo

L’amplificatore non può essere utilizzato per lungo tempo: ogni produttore indica un tempo massimo. All’opposto, l’apparecchio acustico va indossato per il maggior tempo possibile, togliendolo solo quando si dorme.

L’orecchio è un organo di senso molto delicato che va protetto.

Per spiegare bene il “mondo” degli apparecchi acustici abbiamo creato una guida gratuita: all’interno trovi modelli, descrizioni, tecnologie, funzioni e prezzi degli apparecchi acustici. Clicca qui sotto per scaricarla gratis.

scarica la guida ai prezzi

Scritto da Nicola Bellucco

Responsabile formazione Centri Audioprotesici, Relatore CRAI Academy. Da oltre 10 anni mi occupo della formazione tecnica e tecnologica degli audioprotesisti di domani.

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